COMPOSIZIONI DA CAMERA

Una composizione dinamica che impegna i due strumenti in un intreccio alla cui base sta il piacere fisico di suonare. Costruita con pochi elementi ritmici e melodici che variano e si trasformano continuamente, la composizione si presenta piena di contrasti nella sua complessità. Motivi della tradizione popolare albanese si uniscono ad accenti ritmici jazz, sezioni costruite con complessi incastri ritmici si alternano a sezioni cantabili, armonie semplice si alternano ad armonie complesse e cluster, a soli espressivi del clarinetto in cui il tempo sembra fermarsi collegano le diverse sezioni ritmiche. Tutto si intensifica e diventa più acceso in un finale travolgente.

Una composizione dinamica che impegna i due strumenti in un intreccio alla cui base sta il piacere fisico di suonare. Costruita con pochi elementi ritmici e melodici che variano e si trasformano continuamente, la composizione si presenta piena di contrasti nella sua complessità. Motivi della tradizione popolare albanese si uniscono ad accenti ritmici jazz, sezioni costruite con complessi incastri ritmici si alternano a sezioni cantabili, armonie semplice si alternano ad armonie complesse e cluster, a soli espressivi del sassofono in cui il tempo sembra fermarsi collegano le diverse sezioni ritmiche. Tutto si intensifica e diventa più acceso in un finale travolgente.

Ho composto questo brano su richiesta di Alessio Pisani per un progetto che vuole valorizzare le risorse ancora poco sfruttate del controfagotto in combinazione con altri strumenti. Avevo in mente di scrivere un brano espressivo e ho abbinato il controfagotto all’oboe, altro strumento espressivo ad ancia doppia. I due strumenti sembrano rappresentare in questo brano le voci diverse della stessa anima. Essi danno vita a linee fatte di gesti melodici e scatti improvvisi che finiscono nel silenzio, come le figure nello spazio di un dipinto. Il dialogo tra questi due strumenti così diversi e simili nello stesso tempo, il procedere irregolare del ritmo e gli ampi contrasti dinamici cercano di rendere il ritratto complesso di un personaggio malinconico.

Il titolo si ispira alla struttura della composizione, pensata come un passaggio su diversi livelli attraverso una successione di sezioni, ognuna caratterizzata da una diversa texture.  Si assiste così a un’intensificazione o a una rarefazione ritmica nel passaggio da una sezione all’altra. Il pianoforte si presenta inizialmente come un prolungamento dell’arpa, reverberando con sonorità delicate le sue linee melodiche. I due strumenti iniziano un dialogo tra linee melodiche che procedono a diverse velocità, per lanciarsi poi in un contrappunto ritmico serrato. Il continuo contrasto caratterizza dunque tutto il brano fino alla chiusura molto energica.

Pubblicazione discografica Digressione Music

La composizione evoca l’atmosfera di una notte di musica balcanica in una festa popolare. Ci sono molti riferimenti alla musica popolare balcanica, ai suoi ritmi travolgenti e alle particolarità degli strumenti in uso. Si possono notare alcuni effetti che rimandano alla musica popolare come l’uso frequente di abbellimenti come acciaccature, mordenti e glissandi, il suono sporco richiesto nei trilli con quarti di tono o i trilli di chiavi che ci rimandano alle sonorità imperfette di particolari strumenti popolari. A questi si aggiungono l’uso frequente di slap, frullati e half tongue, effetti usati prevalentemente nella musica contemporanea e jazz.  Il brano è strutturato in una forma tripartitica. La prima parte è costruita con frammenti melodici di ispirazione popolare che si ripetono costantemente su una ritmica movimentata e complessa, accogliendo anche alcune caratteristiche jazz come l’uso di accenti continuamente sfasati e dei sincopati. Nella parte centrale il ritmo si rilassa e sopra un tappetto di tremoli si stendono degli a solo degli strumenti che entrano a turno con delle linee dal carattere improvvisativo, alternando l’uso di gruppi irregolari con il suono poco definito dei trilli di chiave. In seguito a questo episodio si riprende il materiale della prima parte che viene sviluppato ulteriormente ritmicamente, introducendo anche elementi improvvisativi caratteristici della parte centrale. Il brano si conclude in modo molto energico, al culmine di una continua intensificazione.

Un brano ironico che prende spunti da elementi ritmici e armonici della musica di Astor Piazzolla. Un contrappunto serrato tra le parti, la passione che sprigiona il ritmo del tango e i cromatismi che trasformano le armonie accendono i dialoghi tra gli strumenti. I frammenti introdotti nella prima parte si trasformano in una melodia che passa tra gli strumenti, accompagnata ironicamente da figurazioni in staccato e piccoli frammenti che la interrompono continuamente. Nell’ultima parte del brano tutto si riaccende sul ritmo sincopato del fagotto e i dialoghi riprendono sempre più vigorosi verso un finale movimentato.

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La composizione è una fantasia su temi dell’opera “L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti. Diversamente dalle fantasie dell’ottocento che ponevano l’accento sul virtuosismo degli strumenti, variando continuamente l’aspetto melodico, mi sono concentrato di più sull’aspetto ritmico, usando anche dei ritmi caratteristici della musica d’oggi. L’elisir d’amore è un’opera molto energica, una commedia divertente che nella partitura concede diversi spunti ritmici da sviluppare. Non manca in questo brano il ricorso ai sincopati jazzistici e agli accenti sfasati tipici di brani pop. I temi appaiono nelle tonalità originali e senza particolari travolgimenti dall punto di vista melodico. Alcune reminiscenze danno la possibilità di citare anche una famosa canzone messicana che sembra uscire fuori dall’opera. La celebre aria “Una furtiva lagrima” si presta invece ad essere elaborata attraverso variazioni melodiche nelle parti di oboe e clarinetto. Il finale, dal sapore jazzistico, diventa sempre più travolgente per poi fermarsi all’improvviso e riprendere l’incipit iniziale dell’opera.

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La composizione è una fantasia su temi dell’opera “L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti. Diversamente dalle fantasie dell’ottocento che ponevano l’accento sul virtuosismo degli strumenti, variando continuamente l’aspetto melodico, mi sono concentrato di più sull’aspetto ritmico, usando anche dei ritmi caratteristici della musica d’oggi. L’elisir d’amore è un’opera molto energica, una commedia divertente che nella partitura concede diversi spunti ritmici da sviluppare. Non manca in questo brano il ricorso ai sincopati jazzistici e agli accenti sfasati tipici di brani pop. I temi appaiono nelle tonalità originali e senza particolari travolgimenti dall punto di vista melodico. Alcune reminiscenze danno la possibilità di citare anche una famosa canzone messicana che sembra uscire fuori dall’opera. La celebre aria “Una furtiva lagrima” si presta invece ad essere elaborata attraverso variazioni melodiche nelle parti di oboe e clarinetto. Il finale, dal sapore jazzistico, diventa sempre più travolgente per poi fermarsi all’improvviso e riprendere l’incipit iniziale dell’opera.

 

La composizione è una fantasia su temi dell’opera “L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti. Diversamente dalle fantasie dell’ottocento che ponevano l’accento sul virtuosismo degli strumenti, variando continuamente l’aspetto melodico, mi sono concentrato di più sull’aspetto ritmico, usando anche dei ritmi caratteristici della musica d’oggi. L’elisir d’amore è un’opera molto energica, una commedia divertente che nella partitura concede diversi spunti ritmici da sviluppare. Non manca in questo brano il ricorso ai sincopati jazzistici e agli accenti sfasati tipici di brani pop. I temi appaiono nelle tonalità originali e senza particolari travolgimenti dall punto di vista melodico. Alcune reminiscenze danno la possibilità di citare anche una famosa canzone messicana che sembra uscire fuori dall’opera. La celebre aria “Una furtiva lagrima” si presta invece ad essere elaborata attraverso variazioni melodiche nelle parti di oboe e clarinetto. Il finale, dal sapore jazzistico, diventa sempre più travolgente per poi fermarsi all’improvviso e riprendere l’incipit iniziale dell’opera.

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Il brano si ispira a un’ambientazione arcaica dionisiaca, evocando una fantastica isola greca. Le armonie nascono dagli antichi modi greci che si fondono con i ritmi irregolari, gli accenti e gli abbellimenti tipici della musica balcanica. Il carattere energico che contraddistingue dall’inizio questo brano viene interrotto momentaneamente da una sezione centrale che ci svela la sensualità del sassofono baritono in un canto che si stende sulle armonie sospese del pianoforte. Le figurazioni ritmiche riprendono però più vigorose di prima e ci portano verso una frenetica ascesa finale, preceduta da un episodio dal carattere improvvisativo, quasi jazzistico.

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Il brano si ispira a un’ambientazione arcaica dionisiaca, evocando una fantastica isola greca. Le armonie nascono dagli antichi modi greci che si fondono con i ritmi irregolari, gli accenti e gli abbellimenti tipici della musica balcanica. Il carattere energico che contraddistingue dall’inizio questo brano viene interrotto momentaneamente da una sezione centrale che ci svela la sensualità del sassofono baritono in un canto che si stende sulle armonie sospese del pianoforte. Le figurazioni ritmiche riprendono però più vigorose di prima e ci portano verso una frenetica ascesa finale, preceduta da un episodio dal carattere improvvisativo, quasi jazzistico.

 

La composizione è una fantasia su temi dell’opera “L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti. Diversamente dalle fantasie dell’ottocento che ponevano l’accento sul virtuosismo degli strumenti, variando continuamente l’aspetto melodico, mi sono concentrato di più sull’aspetto ritmico, usando anche dei ritmi caratteristici della musica d’oggi. L’elisir d’amore è un’opera molto energica, una commedia divertente che nella partitura concede diversi spunti ritmici da sviluppare. Non manca in questo brano il ricorso ai sincopati jazzistici e agli accenti sfasati tipici di brani pop. I temi appaiono nelle tonalità originali e senza particolari travolgimenti dall punto di vista melodico. Alcune reminiscenze danno la possibilità di citare anche una famosa canzone messicana che sembra uscire fuori dall’opera. La celebre aria “Una furtiva lagrima” si presta invece ad essere elaborata attraverso variazioni melodiche nelle parti di oboe e clarinetto. Il finale, dal sapore jazzistico, diventa sempre più travolgente per poi fermarsi all’improvviso e riprendere l’incipit iniziale dell’opera.

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La composizione ha un carattere spiccatamente ritmico evidenziato da sincopati e dalla motricità dei passaggi. Le arpe, come due gemelle, danno vita ad un unico oggetto, completando disegni arpeggiati o eseguendo contemporaneamente lo stesso disegno in ottave diverse. A queste sonorità massicce d’insieme si contrappongono momenti in cui le due arpe espongono alternativamente lo stesso tema su armonie diverse. Questo gioco di indipendenza e unione tra le due arpe gemelle caratterizza tutto il brano che nonostante la malinconia del modo dorico conserva un carattere leggero e frizzante.

Twin Harps Audio

Twin Harps Video

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Caratteristica di questo brano è una continua metamorfosi del materiale musicale. In apertura troviamo una sezione dal carattere lirico, dal sapore jazzistico e leggermente malinconica. Una sezione intermedia, affidata al pianoforte, ci porta nella seconda parte del brano che mostra un carattere molto ritmico e brillante. Si raggiunge dunque un notevole contrasto con la parte iniziale, entrando in un’atmosfera ricca di influenze pop e della musica balcanica. Il brano crea un effetto caleidoscopico e si conclude con un finale acceso in un climax di energia. Il brano è dedicato al Duo Two for New ed è stato eseguito per la prima volta nel 2014, durante il XX Stage Internazionale del Sassofono di Fermo. In seguito è stato eseguito al Festival Internazionale “SaxOpen” di Strasburgo (Francia) e al World Saxophone Congress di Zagabria.

Changing Audio

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Il brano si ispira a una figura immaginaria di viaggiatore notturno che in un percorso movimentato e a volte divertente si lascia trascinare in diverse avventure. Il brano è formato da due sezioni: una sezione introduttiva cantabile e una successiva più ritmica che al suo interno si articola in una prima parte, una parte di sviluppo e una ripresa. Pochi elementi melodici si ripresentano in diversi contesti armonici. Continuo è il ricorso ai ritmi sincopati dallo stampo jazzistico. Il brano si chiude in un crescendo di tensione evidenziato anche con un’intensificazione della scrittura strumentale.

 

 

Una composizione molto mediterranea che si ispira ai magici giardini della Magna Graecia dove, in mezzo a tanta bellezza, si plasmava la cultura dell’umanità. Un’arpa sola introduce nell’arcaico modo dorico una melodia, inframmezzata dall’aria delle pause. Come un soggetto di fuga, essa richiama le altre arpe in un intreccio contrappuntistico che modula continuamente dal punto di vista armonico. Dopo un episodio burrascoso di scale e glissandi, un primo punto culminante ci porta verso una seconda seziona più riflessiva. La melodia trasformata viene esposta alternativamente dalle tre arpe in toni diversi su accompagnamenti differenziati ritmicamente. Essa viene smembrata un po’ alla volta in un dialogo tra la prima e la terza arpa mentre la seconda arpa mantiene la pulsazione. L’intensificazione ritmica rende la seconda arpa protagonista in un’ascesi verso il registro acuto, ma dopo aver smorzato i toni ci porta alla ripresa della melodia iniziale, la cui calma malinconica si estende sulle armonie sospese della terza arpa. L’intreccio contrappuntistico viene ripreso tra le arpe ma dura poco, poiché il ritmo incalzante della seconda arpa porta il dialogo verso una chiusura in fortissimo su un accordo sospeso di settima.

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La composizione, come si può immaginare dal titolo, si ispira all’atmosfera di una festa popolare in una piazza del Sud Italia. Non poteva mancare dunque il ricorso alla Tarantella e ai suoi ritmi travolgenti che vitalizzano tutto il brano. Il pianoforte si lancia dall’inizio in un continuum che verrà interrotto solo nella sezione centrale. Gli altri strumenti introducono frammenti melodici che sfociano in vere melodie in stile di tarantella che vengono ripetute diverse volte. Le percussioni marcano tipici ritmi di tarantella con il tamburello basco, le nacchere e il wood block. Ciò che contrasta quest’atmosfera tipicamente popolare è un linguaggio armonico complesso e pieno di urti, molto diverso dalle armonie con pochi accordi delle tarantelle tradizionali. Il ritmo ossessivo e un linguaggio armonico non convenzionale creano una continua tensione nel brano. Nella sezione centrale tutto questo lascia spazio a un’atmosfera più intima ed espressiva. Sembra come se l’inquadratura si fosse spostata dalla festa a una scena intima di due amanti appartati. Le melodie espressive del clarinetto e degli archi vengono accompagnate dagli arpeggi e le armonie soft del pianoforte.  L’obiettivo si sposta di nuovo sulla festa che si presenta ancora più fragorosa e caotica di prima. La danza si accende sempre di più in un accelerando vorticoso verso un finale rumoroso.  

L’atmosfera leggera e piacevole di una serata estiva ispira questa composizione che assomiglia per forma e contenuti a una canzone. Si apre con un’introduzione costruita con suoni sparsi, lasciati vibrare in pianissimo, sopra i quali prende vita una melodia spezzata. I suoni piano piano si avvicinano e formano un continuum ritmico che accompagna e rende vita a una melodia che si muove modulando tra le arpe. Questo canto sfocia in un motivo da ritornello che viene ripetuto diverse volte, imprimendosi facilmente nella memoria di chi ascolta. A conclusione del brano i suoni si scompongono di nuovo, lasciando nell’aria le vibrazioni di una serata magica.

 

Un’ampia composizione che si articola in tre movimenti contrastanti. Il primo movimento ricorda uno stile neoclassico e si caratterizza da un susseguirsi di sezioni contrastanti. Il brano si apre con un motivo introdotto con vigore e all’ottava dal clarinetto e il violoncello, che dialogano con il pianoforte in una sezione dal carattere motorio. Dopo poche battute si passa a una sezione più lirica e instabile armonicamente. Gli elementi di queste due sezioni danno vita a tutto il primo movimento, sovrapponendosi o creando zone di tensione e rilassamento. Gli strumenti vengono spinti ai limiti delle loro sonorità in una tensione a volte quasi espressionistica. Tutto si trasforma in mistero nella sezione finale sulle sonorità delicate del pianoforte che passa dal registro più acuto al grave in pianissimo. Il secondo movimento è un’ampia Romanza dal carattere lirico ed espressivo. Un suono lungo del clarinetto nel pianissimo del registro scuro di chalumeau apre contrappuntato dal violoncello, mentre il pianoforte snocciola sempre in pianissimo una sequenza di accordi sospesi che rimangono nell’aria. Dopo l’introduzione è sempre il clarinetto a introdurre nel registro grave una melodi molto malinconica che si sviluppa, senza fretta, dando vita successivamente a una sezione più movimentata e passionale. Dopo diversi contrasti tra il misterioso e il passionale, il secondo movimento si chiude con sonorità delicate nel registro grave degli strumenti. Il terzo movimento unisce la severità della forma contrappuntistica della fuga con ritmi e sonorità jazz e rock. Si passa cosi dall’asciuttezza contrappuntistica di suoni staccati alle sonorità rock del violoncello che non esita a citare in un divertimento anche una famosa canzone anni 70.

 

The unusually grouped 7/8 time (3+2+2) give this piece an almost Bulgarian feeling similar to pieces by Bartok. Harmonies moving in parallel reinforce this idea. Fast and exciting, and using a wide range of notes and rhthms, one for the advanced player.

Pubblicazione Forton Music England

Video live Cosenza

Video live Milano

La composizione ha vinto nel 2010 il primo premio alla prima edizione del Premio “Mnemosyne”, organizzato a Cosenza in occasione della “Giornata della memoria” e rivolto agli studenti dei Conservatori e delle Accademie di Belle Arti. La memoria storica diventa in questa composizione un canto che attraversa il tempo e narra alle future generazioni le ingiustizie della storia, affinché non possano più avere luogo. Il brano ha dunque un carattere molto narrativo e si sviluppa attraverso contrasti tra sezioni, sonorità e stilemi diversi. Le varie sezioni nascono e sfumano nel silenzio che diventa in questo brano un’importante elemento strutturale. Esse simboleggiano lo scorrere del tempo, le avversità e la memoria storica. Gli strumenti dialogano e si scontrano tra di loro in un percorso che porta ad un’ascesi, evidenziata nella parte finale dalla scrittura strumentale e dalla dinamica in fortissimo.

Un canto nel tempo video live

A slow expressive middle section is surrounded by two faster, more exciting sections is the framework for this piece. Using the distinctive harmonic minor scale to give the melodies and harmonies an eastern flavour creates a unique atmosphere to this piece. Using just about the full range of the instrument and some tricky tongued passages this is one for the more advanced player.

 Pubblicazione Forton Music England

Video live

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